Sono 11.469 le imprese del settore agricoltura iscritte al registro imprese della Camera di Commercio di Benevento e 12.747 quelle del settore Turismo, su un totale di 30.339 imprese attive iscritte (dato al 31/12/2018, fonte Infocamere-Registro imprese). E’ su questi settori che il Sannio può e deve costruire la sua ricchezza, riuscendo a trasformare la grande bellezza del suo patrimonio culturale ed ambientale in economia della bellezza. E questo è un obiettivo che può essere raggiunto soltanto strutturando un’offerta turistico-culturale in senso integrato, imperniata attorno ad un processo produttivo che integri l’attività di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico con gli altri settori produttivi connessi a tale processo (artigianato, enogastronomia, trasporti, Ict) e lavorando finalmente anche sui cosiddetti fattori freddi: logistica, destination management, marketing ed advertising.
Questo il messaggio lanciato dal forum “Comunità e Territori Intelligenti: Agricoltura 4.0 / Cultura & Turismo 4.0”, tavolo di lavoro nell’ambito del progetto Punto Impresa digitale della Camera di Commercio di Benevento, organizzato dall’Ente camerale sannita con la propria azienda speciale Valisannio, con Futuridea, in collaborazione con Odaf – Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento e Arga – Associazione Regionale Giornalisti Agricoli e Ambientali “Franco Landolfo”.
«L’agricoltura è uno dei settori che ha capito che doveva profondamente innovarsi. E queste giornate sono utile strumento anche di formazione», esordisce aprendo i lavori Roberto Pierantoni, segretario generale della Camera di commercio e direttore dell’azienda speciale Valisannio. «Un laboratorio di visione dove far confluire idee, progetti, proposte di policy in grado di coniugare sostenibilità e competitività», precisa Pierantoni, ricordando le numerose iniziative dell’ente per sostenere la digitalizzazione delle imprese sul territorio.
«Agricoltura 4.0 è l’evoluzione di tutto quanto non più di 15 anni fa era limitato all’agricoltura sostenibile», suggerisce il giornalista Pasquale Carlo, vicepresidente di Arga Campania e moderatore dell’incontro. Suggerimento raccolto dal presidente provinciale degli Agronomi, Walter Nardone: «Pensate che a Expo, solo qualche anno fa, si parlava di agricoltura 2.0, oggi si parla di 4.0. La sintesi di tutto ciò è nella evoluzione del concetto di mondo agricolo tradizionale. Come agronomi – conclude – faremo di tutto per divulgare nelle nostre aziende le innovazioni e i concetti che oggi sono stati espressi».
Gli interventi di Carmine Nardone e di Giuseppe Savino vanno al cuore della questione: come sostenere concretamente il mondo agricolo? E come fare per invogliare i giovani, del sud e delle aree interne soprattutto, a restare nelle proprie terre? Nardone, presidente di Futuridea e accademico dei Georgofili, parla di desertificazione agricola e poi di un fenomeno tanto allarmante quanto sconosciuto: 300mila contadini si suicidati negli ultimi 20 anni perché strappati dalla terra. «Bisogna creare opportunità per i giovani – afferma Nardone – è una grande sfida a cui dobbiamo lavorare tutti». Snocciola proposte: «Penso a una rinnovata cattedra ambulante 4.0 per un bio-territorio intelligente. Si parla tanto di Blockchain, sapete che può essere uno strumento per combattere il falso alimentare? Il 17% del Pil mondiale è economia criminale che ha tra le attività principali il cibo». E chiarisce: «Turismo 4.0 e Paesaggio 4.0 devono camminare insieme, proprio qui, nel Sannio dove c’è una vera e propria rivoluzione da fare».
Ci sono anche gli studenti del Liceo Guacci e dell’Istituto Superiore Palmieri-Rampone-Polo a seguire i lavori nella sala convegni della Camera di Commercio di Benevento. Giuseppe Savino li coinvolge: «Chi di voi vorrebbe un posto fisso da 1500 euro al mese?» chiede. Mani alzate, sguardi dubbiosi. Ci pensa Savino, presidente dell’Associazione Terra Promessa, a fugare i loro dubbi: «Quasi tutti. Io ero come voi. Lo pensavo anche io ma a un certo punto mi sono chiesto se sarei invecchiato felice. Sentivo che c’era qualcos’altro». E racconta come è nato l’Hub Rurale Vazapp, format di ascolto del mondo agricolo, con l’obiettivo di dare voce a duemila imprenditori agricoli in tutta la Puglia, per poi prepararsi ad arrivare nelle altre regioni italiane e iniziare un percorso a livello europeo.
Dall’ascolto delle storie prende vita la “Carta europea del Contadino” che contiene tutti i desiderata degli agricoltori ascoltati per dare la spinta necessaria alla creazione di un nuovo modello di ascolto del mondo agricolo.
Nadia Savino porta la sua esperienza e quella della provincia sannita, “fucina di idee innovative”, la giovane imprenditrice irpina ha rinunciato a una carriera manageriale per dedicarsi a BioLu, azienda agricola che produce, trasforma e commercializza cereali, legumi e piante officinali. Tutta l’azienda è in conversione biologica ed è iscritta nell’Elenco dei Coltivatori Custodi della Regione Campania.
Savino è laureata in Economia e Legislazione per l’Impresa presso la Luiss Guido Carli. Master di specializzazione in internazionalizzazione pressol’Ice (Istituto Commercio Estero). Vincitrice della tappa di Bari dell’Agriacademy 2018. Iscritta al Registro internazionale dei tecnici e degli esperti delle Eco-regioni IN.N.E.R. «Ma a me piace dire che sono una contadina», chiarisce.
Tra le start up sannite operanti nel settore agricolo spicca l’esperienza di Valentino Salvatore, fondatore di AgroDigit Srl, società di consulenza e trasferimento in agricoltura di precisione. «Uno dei luoghi comuni che cerchiamo di sfatare è che l’agricoltura di precisione e d’avanguardia sia adeguata solo a realtà di grandi dimensioni – spiega – In realtà è vero il contrario. Il nostro focus sono proprio le piccole aziende, partiamo da Benevento ma operiamo in tutta Italia. Ad esempio con il progetto Vintes (Viticoltura Tecnologia ed Innovazione per i Vini Sanniti), viticoltura di precisione».
Infine è la volta di Luca Capobianco, co-fondatore di Vectis, società nata per trasformare le aziende in Smart Factories, con il fine ultimo di restituire tempo e lavoro intelligente all’uomo e dimostrando in modo tangibile come la tecnologia possa trasformare il vecchio in qualcosa di completamente nuovo.
Il focus prosegue accendendo i riflettori su Turismo e Cultura 4.0, con gli interventi, tra gli altri, di Caterina Meglio, ad di Materias; Ledo Prato, segretario generale Mecenate 90; Rosanna Purchia, sovrintendente Teatro San Carlo; Serafino Paternoster, coordinatore ufficio stampa Matera 2019; Maurizio Gemma, direttore Film Commission Campania.