Presentato a Vinitaly il progetto V.In.Te.S.

Il progetto “Viticoltura, Innovazione e Tecnologia per i Vini del Sannio” – finanziato dal PSR Regione Campania, Misura 16.1 azione 2 approda a Vinitaly con l’evento di presentazione nel Padiglione Campania.

Martedì 4 aprile nello Spazio Campania si è parlato delle opportunità e dei risultati ottenuti dall’applicazione della tecnologia e della ricerca V.In.Te.S.

Giunto al terzo anno di attività, il progetto sta confermando i risultati attesi sia in campo, nella gestione dei vigneti che per quanto riguarda le caratteristiche qualitative delle uve analizzate e dei vini prodotti.

Presenti all’evento, Valentino Salvatore, Amministratore di Agrodigit srl, startup sannita capofila del progetto, specializzata nello sviluppo e diffusione su larga scala di tecnologie informatiche e digitalizzazione in campo agricolo, che ha illustrato i risultati dei tre anni di progetto mostrando concretamente come la tecnologia possa portare degli importanti e concreti vantaggi anche nelle aziende agricole più piccole.

Sergio Puccioni, Collaboratore tecnico del CREA – Centro ricerca Viticoltura ed Enologia, ha spiegato le finalità del progetto. La gestione della parete vegetale mediante i rilievi con i sensori multispettrali attivi

e l’elaborazione dei dati ottenuti con mappe descrittive e di prescrizione orientate alla caratterizzazione e zonazione del vigneto e individuazione di zone di sviluppo omogenee con degli andamenti di vigoria simili tra di loro. Le mappe consentono di attuare interventi differenziati in campo e di attivarsi per ciò che è la necessità di ogni singola parcella.

 

Il CREA – principale Ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare, è partner scientifico assieme all’Università del Sannio che con la loro esperienza e professionalità e le loro attrezzature e laboratori hanno svolto importanti attività di indagini e ricerca.

“La tecnologia V.In.Te.S. rappresenta un validissimo strumento per un’agricoltura sostenibile – dichiara il dott. Puccioni – consente di introdurre sui mercati internazionali prodotti più sani e salutari, oltre che di ottima qualità”.

Nel corso dell’evento sono stati presentati e degustati, con il prezioso ausilio dei sommelier dell’AIS Campania, i vini di progetto realizzati dalle tre aziende partner.

Due aglianici di Torrecuso rispettivamente delle aziende “Torre dei Chiusi” di Domenico Pulcino e “Il Poggio” di Carmine Fusco e due tipologie di Falanghina della “Cantina Morone” di Eleonora Morone.

Questi ultimi due vini, a disciplinare biologico, differenziati e caratterizzati dalla zonazione per bassa e alta vigoria, pur essendo dello stesso vitigno, hanno espresso sentori al gusto e all’olfatto molto differenti, a dimostrazione che la microzonazione e i dati che si ottengono dal progetto consentono di gestire il vigneto in maniera differente anche per particelle molto piccole con la possibilità di interventi atti all’esaltazione dei cru aziendali in ottica di mercato.

Oggi, il consumatore moderno non vuole più soltanto un buon vino, ma vuole anche sapere come questo vino viene prodotto e che tipo di impatto questo ha avuto in termini ambientali.

Il progetto, oltre al momento di convegno in Spazio Campania, è stato accolto nello spazio espositivo del Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio,

in cui il capofila di progetto ha avuto la possibilità di incontrare aziende, spiegare più da vicino e nel dettaglio gli elementi caratterizzanti dell’innovazione.

La tecnologia V.In.Te.S. apre la strada ad una tracciabilità chiara di tutto il processo produttivo, e alla possibilità per le aziende di poter comunicare un tale virtuosismo ambientale.